Il Duce fa ancora paura: boicottato in libreria

I libri sul Duce rifiutati nelle librerie, nelle presentazioni o non pubblicati. Molti volumi censurati senza essere letti

Il Duce fa ancora paura: boicottato in libreriaNon bastano gli anni a cancellare la contrapposizione ideologica e lasciare il campo alla storia.

Sembrerà strano, ma in Italia non lo è. Molti dei libri che vengono scritti sul Duce e il Fascismo vengono ancora oggi boicottati dalle librerie e dagli editori, considerati ancora a rischio di apologia di fascismo.

La stessa sorte è successa a diversi libri, come scrive Gianluca Veneziani. Per esempio, il romanzo Fascisti! (Enrico Damiani Editore, pp. 240, euro 18), scritto dall’67enne Armanda Capeder, che racconta la vita di una famiglia borghese negli anni del fascismo. È stato rifiutato dalle librerie dell’Emilia Romagna e della Toscana, perché considerato revisionista. E questo nonostante sia in pratica autobiografico. Il rifiuto, ha raccontato l’editore, sarebbe stato giustificato con il titolo considerato troppo evocativo e la copertina nera troppo “fascista”. E così le librerie lo hanno rimandato indietro. “Ma il mio romanzo – ha raccontato a Libero l’autrice – vuole solo essere un omaggio a quegli italiani come mio padre che, tornati mutilati dalla Grande Guerra, non ricevettero alcun indennizzo dallo stato liberale e a quei giovani che credettero nella causa dell’Italia fascista per slancio ideale”.

Sorte analoga l’ha avuta il libro di Valerio Zinetti, che ha scritto il saggio Ezio Maria Gray – Un italiano fedele alla Patria (Ritter, pp. 328, 22 euro). Una biografia del politico e giornalista fascista che fu poi vicesegretario del Misi. Anche lui, però, non ha trovato collocazione negli scaffali. “L’osservatorio di Novara sulle nuove destre – racconta l’autore – ha lanciato minacce e annunciato una manifestazione di protesta in occasione della presentazione del libro. Abbiamo dovuto annullare per motivi di ordine pubblico. A Torino la presentazione è stata fatta in semi-clandestinità.

La stessa cosa è successa a Edda Negri Mussolini, nipote del Duce, che ha scritto insieme a Emma Morriconi il libro Donna Rachele, mia nonna. La moglie di Benito Mussolini (Minerva, pp. 448, euro 16,90). La presentazione del libro a Vigevano, patrocinata dal Comune, ha conosciuto l’opposizione di Rifondazione Comunista e del Pd, che ha parlato di “comica e goffa rievocazione del Ventennio”.

L’ultimo caso, quello di Santiago Roncagliolo, peruviano, autore di Memorias de una dama, edito in Spagna ma mai pubblicato in Italia. Il libro, infatti, dimostrerebbe il ruolo del Duce nel contrastare le dittature latino-americane, raccontando la storia di Amedeo Barletta, console dell’Italia fascista a Santo Domingo. Che tentò di fare un attentato contro Rafael Trujillo e poi assassinato da Castro. L’editore spagnolo non ha voluto tradurlo in italiano, nonostante le 20mila copie vendute in Spagna, perché la vicenda è stata raccontata dalla figlia di un fascista, Nelia Barletta.

Claudio Cartaldo