Muore Filippo Tommaso Marinetti – II XII MCMXLIV

Muore Filippo Tommaso Marinetti - II XII MCMXLIVNasce ad Alessandria d’Egitto il 22 dicembre 1876, secondogenito dell’avvocato civilista Enrico Marinetti e di Amalia Grolli. Alcuni anni dopo, la famiglia torna in Italia e si stabilisce a Milano. Fin da giovanissimi i fratelli Marinetti manifestano uno smisurato amore per le lettere, ed un temperamento esuberante. Nel 1894 Marinetti consegue il diploma a Parigi e si iscrive alla facoltà di Legge di Pavia. Trasferitosi all’ateneo di Genova un anno prima della laurea, che conseguirà nel 1899, collabora all’Anthologie revue de France et d’Italie, e vince il concorso parigino dei Samedis populaires con il poemetto La vieux marins. Nel 1902 viene pubblicato il suo primo libro in versi La conquete des étoiles nel quale già si scorgono i primi versi sciolti e quelle figure che caratterizzeranno la letteratura futurista. Nel 1905 fonda la rivista Poesia, tramite la quale inizia la sua battaglia per l’affermazione del verso libero. Il 20 febbraio del 1909 pubblica su Le Figaro il manifesto del Futurismo, fondato su undici punti che conglobano tutte le arti, il costume e la politica, facendo del Futurismo l’unica avanguardia poliedrica. Il Futurismo dichiara Marinetti: ‘E’ un movimento anti-culturale, anti-filosofico, di idee, di intuiti, di istinti, di schiaffi, pugni purificatori e velocizzatori. I futuristi combattono la prudenza diplomatica, il tradizionalismo, il neutralismo, i musei, il culto del libro.’ La rivista Poesia viene soppressa pochi mesi dopo perché considerata sorpassata dallo stesso Marinetti, il quale conclude la sua pubblicazione facendo apparire sull’ultimo numero il poema futurista Uccidiamo il chiaro di luna, atto d’accusa all’arcaico sentimentalismo dominante nella poesia italiana, e vero e proprio inno alla follia creativa. Nel 1911 allo scoppio del conflitto in Libia, Marinetti, vi si reca come corrispondente per il giornale parigino L’intransigeant, e sui campi di battaglia trova l’ispirazione che consacrerà definitivamente le parole in libertà. Alla fine della prima guerra mondiale Marinetti stipula un programma politico futurista, i suoi intenti rivoluzionari portano alla formazione dei fasci futuristi e alla fondazione del giornale Roma futurista. Nello stesso anno avviene l’incontro con la poetessa e pittrice Benedetta Cappa che nel 1923 diventerà sua moglie, e da cui avrà tre figlie. Nel 1929 viene insignito della carica di letterato d’Italia. Seguono la pubblicazione di poemi ed aero-poemi. Nel 1935 si reca volontario in Africa orientale; di ritorno nel 1936 comincia una lunga serie di studi e sperimentazioni sulle parole in libertà. A luglio del 1942 riparte per il fronte, stavolta nella campagna di Russia. Il suo stato di salute all’arrivo del rigido autunno si aggrava ulteriormente e viene rimpatriato. Muore il 2 dicembre 1944 a Bellagio sul Lago di Como, mentre dimorava in un albergo in attesa di ricovero in una clinica svizzera; quella stessa mattina all’alba aveva composto i suoi ultimi versi. Di lui ha detto il poeta Ezra Pound: ‘Marinetti e il Futurismo hanno dato un grande impulso a tutta la letteratura europea. Il movimento al quale Joyce, Eliot, io stesso e altri abbiamo dato origine a Londra non sarebbe esistito senza il Futurismo’.