“Ti portiamo a piazzale Loreto”. Condannati antifascisti che hanno minacciato Edda Mussolini

Interveniamo sulla vicenda che ha visto quale vittima di attacchi antifascisti la nipote del Duce.

Edda Negri Mussolini, figlia di Anna Maria e nipote del Duce, è passata alle vie legali contro le minacciose e scabrose esternazioni di un manipolo di teppisti, meglio conosciuti come “leoni da tastiera”.

Sono quattro i decreti penali di condanna emessi nei confronti di altrettante persone identificate dalla polizia postale quali autori di insulti e minacce anche di morte che inondarono i commenti di un video modificato e apparso sulla piattaforma TikTok lo scorso anno.

Nel video la Mussolini parla del forte valore affettivo che la cripta di famiglia ha sempre avuto per lei e i suoi parenti, chiedendo rispetto per il luogo e per i defunti.

Parole estrapolate da un’intervista rilasciata nel 2018 in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma. Nel contenuto poi apparso su TikTok, però, il video fu manipolato ad arte, associando alle parole di Edda diverse immagini di movimenti estremisti non presenti nel video originale. Tanto è bastato perché l’odio fluisse senza che gli odiatori verificassero la veridicità del contenuto.

Il video, oltre alle 30mila condivisioni e ai 3mila commenti, aveva raccolto anche insulti, messaggi diffamatori e minacce di morte.

La nipote del Duce si è rivolta alla polizia postale, assistita dall’avvocato Claudia Montanari, sporgendo denuncia-querela contro questi antifascisti. Un’indagine che ha portato a quattro decreti penali di condanna richiesti dal PM Paola Bonetti nei confronti di altrettanti possessori dei profili che avevano rivolto alla Mussolini le minacce più pesanti, tra cui “staresti bene incendiata” o “ti portiamo a piazzale Loreto”.

Queste persone dovranno pagare 1.250 danari europei di pena pecuniaria quale conversione della pena detentiva per il reato di minacce gravi. Gli imputati non si sono opposti e nei loro confronti il processo si è concluso con la gravissima accusa di diffamazione.

Il Direttorio del Centro Stvdi Fascismo rivolge alla Sig.ra Edda Negri Mussolini il più alto segno di solidarietà per questa vicenda che, ancora una volta, dimostra quale sia la matrice – politica e ideologica – da cui proviene l’odio e il pericolo. Fermo restando che attaccare una donna – che porta con sé un’aurea sacrale – è sinonimo del più vile atto di vigliaccheria che si possa compiere.